mercoledì 30 maggio 2018

Di nuovo il mio medico!

Questo percorso è già duro di per sé, si vive, o almeno io vivo, costantemente in preda all'anzia e allo stress. Di certo non ci vuole un medico che aggiunge problemi su problemi, mostrando poca sensibilità all'argomento e, visto che siamo una gran seccatura, mettendoci continamente i bastoni tra le ruote per pararsi il sedere.

Una ventina di giorni fa gli invio il piano terapeutico e gli chiedo le ricette. Lui mi prescrive una sola scatola di Meropur. So già che è poco ma aspetto di chiedere al centro...

Ieri eco pre-stimolazione (stasera comincio) e la dottoressa mi conferma che avrò bisogno almeno di un'altra scatola, così stamattina scrivo al medico e lui che mi risponde? <<La terapia dura 15 giorni e il piano terapeutico è di marzo. Non voglio rischiare una multa, si deve far fare un altro piano terapeutico>>!!!!!! 😨

Gli ho risposto che la terapia la devo ancora iniziare e che il piano terapeutico dura 4 mesi. Ma nell'attesa della sua risposta sono stata nel panico assoluto. Se si fosse impuntato, sarebbero riusciti a farmi un nuovo piano terapeutico in così poco tempo? E, soprattutto, me l'avrebbero fatto, avendone già uno attivo? 😱

Dopo il suo "va bene" sono dovuta andare a singhozzare nel bagno per calmarmi e non sono riuscita a lavorare per tutta la mattina per l'agitazione.

Ha superato ogni limite. Come finisco la stimolazione lo cambio. 😠😠😠

martedì 29 maggio 2018

E si parte!

Ho appena fatto l'eco pre-stimolazione. Ero veramente in ansia. Avevo paura che mi avrebbero stoppato, non tanto per l'endometriosi quanto per le cisti (ne avevo una di ben 4cm, ma adesso le più grandi erano di 1,5 cm. per fortuna o grazie al progestinico).

E invece ho avuto il via libera e domani inizierò la stimolazione. Ho anche iniziato la dieta ad hoc, è molto rigida ma c'è la metterò tutta.

lunedì 21 maggio 2018

Al centro endometriosi

Ho fatto la visita al Negrar (centro d'eccellenza per l'endometriosi ) e la situazione non è delle più rinquoranti. In soldoni ho tutti ma tutti ma tutti gli organi attaccati e spostati, cisti molto vecchie ed edomeniosi diffusa.

Come immaginavo, la dottoressa mi ha messo in lista per la laparoscopia, mi ha detto che se serve mi toglieranno anche un pezzetto di intestino. Sono un po' spaventata, anche perché ho saputo che c'è un altro medico (un luminare pare) che sconsiglia la resezione intestinale, ma l'operazione con lui costa troppo e non me la posso permettere.

Riguardo la pma, dopo 8 transfer di blastocisti falliti la dottoressa mi consigliava vivamente la laparoscopia prima di qualsiasi altro transfer. Poi quando le ho detto che dopo l'ultimo transfer mi hanno diagnosticato e curato anche l'endometrite (che a suo dire per la fertilità è peggio ancora dell'endometriosi) mi ha consigliato di fare prima un tentativo, ma solo uno e poi, in caso di fallimento, operarmi. Nel frattempo mi ha messo in lista. Tempi previsti: 6 mesi. Tempi di recupero: dai 3 ai 6 mesi.

La dottoressa mi ha detto anche che la terapia che mi da la mia super-ginecologa, a base di antinfiammatori e cortisone, non serve a niente e mi ha dato un'altra terapia per l'infiammazione. Io ovviamente intendo fare entrambe. Mi ha dato la terapia con un progestinico, da fare in attesa dell'intervento. Ma ho ancora molti dubbi.

martedì 15 maggio 2018

Tutte le mie malattie

E se per quattro anni e mezzo siamo stati una coppia infertile sine causa, da qualche mese a questa parte di cause ne abbiamo trovate anche troppe (grazie alla mia adorata bravissima dottoressa). E adesso sì che mi sento veramente difettosa*!

Eccole qua in ordine di diagnosi:
- leggera policistosi ovarica;
- difetto della fase luteale;
- iperplasia endometriale;
- ipotiroidismo dopo stimolazioni / assunzione estrogeni;
- anticorpi anti nucleo;
- insulinoresistenza;
- endometrite cronica;
- endometriosi e edomeniosi.

E se da una parte, con il passare degli anni, qualcuna l'ho scoperta e curata, d'altra parte se ne è aggiunta una implacabile: l'età.

Sto diventando sempre più piagnucolosa, lo so.


* Citando il titolo di un libro sull'infertilità.

mercoledì 9 maggio 2018

Pure l'endometriosi

Quando vedevo la luce in fondo al tunnel... è arrivata la batosta!

Ho fatto la risonanza magnetica, per togliermi il dubbio ma ero convinta di aver trovato ormai la causa del l'infertilità. E invece l'endometriosi c'è! Non ho ancora il referto ma la dottoressa mi ha già anticipato che ci sono anche diversi focolai (perlomeno adesso so l'origine dei miei mali).

Sono confusa e giù di morale. Ho paura a dirlo al centro: la stimolazione la fa peggiorare, non vorrei che non me la facessero fare. E poi probabilmente dovrò operarmi prima di fare il transfer. Sempre che riusciamo ad ottenere ancora qualche blastocisti, visto che sono ormai vecchia.

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Voglio concludere il post con la frase "Hakuna Matata", che ho sentito casualmente ma forse non è un caso, perché non significa semplicemente "non preoccuparti" ma "dimentica i problemi di ieri e vivi con ottimismo il presente" (facile a dirsi). Non devo dimenticare, infatti, che questo è un punto di svolta: ora abbiamo trovato il problema e possiamo affrontarlo per raggiungere il sogno.

giovedì 3 maggio 2018

Pensieri malinconici

Sono andata all'ospedale per gli esami pre-operatori e mi è tornato alla mente quando li ho fatti la prima volta.

Ricordo che avevo trascorso l'attesa, tra gli esami del mattino e la visita del pomeriggio, esplorando tutto l'ospedale, allora in gran parte sconosciuto, ora così familiare. Avevo cercato la cappella è mi ero fermata a pregare. Dovevo fare la mia prima fivet ed ero così piena di fiducia.

Son passata sotto "il mio angelo", quello che sorge sulla cupola e che all'inizio, a costo di allungare la strada, ero solita dire una preghiera. Ero convinta mi protegesse e prima di guardare l'esito delle beta dopo il primo transfer, avevo persino cercato la sua immagine su internet perché non potevo guardarle senza prima invocarlo. Quella era stata la prima delusione.

Ora l'ho guardato negli occhi e salutato come si saluta un vecchio amico a cui un tempo si raccontava tutto ma con cui ora non si trova più nulla da condividere.