martedì 19 febbraio 2019

Piccole contrazioni e scelta dell'ospedale

E ieri sono andata finalmente al controllo dalla ginecologa. Lorenzo cresce bene. Pesa 900 g e si è già messo in posizione. Mamma mia come è grande adesso, mi arriva quasi sul seno.

Io, però, come mi ha fatto notare la ginecologa, ho la pancia dura dura e contrazioncine. Soprattutto quando mi muovo, quindi forse legate a questi doloretti che ho. Ma non è pericoloso perché il collo dell'utero è ancora di 9 cm.

Mi ha dato un po' do cose da assumere: oltre al magnesio, che già prendo, un integratore a base di zinco e, per qualche giorno, buscopan e progesterone.

Riguardo la leggera anemia e la pressione bassa, invece, mi ha detto che è fisiologico in gravidanza.

Abbiamo ancora parlato del parto. Lei mi consiglia sempre il cesareo ma per via dell'età, perché rischierei di fare comunque di farlo d'urgenza e non sarebbe bello sommare ai dolori di questo anche quelli del travaglio. Però se proprio voglio tentare il naturale va bene ma mi sconsiglia proprio l'induzione, perché in questo cado il rischio di un cesareo d'urgenza sarebbe del 50%.

martedì 12 febbraio 2019

Progetti per il "nido"

In quelle due settimane che sono stata a casa ho letto. Letto molto. Ed elucubrato. Diciamo che mi sono priorio intrippata sugli acquisti per il bambino. E poi mi sono imbattuta nel lettino montessoriano e nell'arredamento ispirato da questa grande pedagogista. E qui mi si è aperto un mondo. Diciamo che ho ampliato notevolmente la lista di libri che vorrei leggere in gravidanza.

E poi cosa comprare? Questo è un mondo così vasto e io cambio completamente idea ogni due minuti. Sono diventata monotematica e decisamente noiosa.

E mi immaginavo io e Lorenzo in momenti idilliaci che manco la Mulino Bianco sarebbe capace di pensare a tanto...

Poi mi sono detta che sarebbe più giusto pensare prima al parto, visto che ancora non ho scelto l'ospedale. Ho cercato un po' di testimonianze e... apriti cielo! Mi è venuta tanta paura di non essere in grado di allattarlo e di accudirlo. Io non so neanche come si prende in braccio un bambino!

Ma vabbè. Ho voglia di scrivere lo stato del progetto (sicuramente con tanti errori e sicuramente cambierà altre mille volte):

giovedì 7 febbraio 2019

Finalmente la pancia si vede

Dopo altre due settimane di malattia (a gennaio ho lavorato meno giorni di quanti sono stata male), un po' zoppicante, sono tornata al lavoro. E subito sono stata sorpresa da un: 《Ora la pancia si vede!》. E sì perché in queste due settimane sembra essere lievitata. Me ne sono accorta già al mattino quando gli stessi pantaloni non si chiudevano più. 

Ora, finalmente, i colleghi la notano e mi chiedono se sono incinta. Ed è sempre con manifestatazioni di gioia che mi scaldano il cuore.

Devo dire che adoro come tutti sono gentili e si preoccupano per me anche in modo esagerato (della serie: 《Abbiamo un sacco di urgenze ma tu non ti preoccupare, prenditela comoda》).

In questo momento ho almeno cinque colleghi in attesa di diventare papà. Non è una novità ma mentre prima detestavo il momento del rinfresco per il lieto evento, perché la conversazione inevitabilmente fluiva sui bambini e io cercavo di defilarmela prima che qualche cretino mi facesse domande personali, adesso adoro parlare con loro e con chi ha bambini piccoli.

E poi è buffo come appena possano dirlo in giro, corrono a farlo con me e mi fanno ricordare quando anch'io, parlando con colleghi in attesa, fremevo nel voler dare l'annuncio (ma io sono giustificata).

È strano come i giorni passati nel buio tunnel della pma mi appaiano già così lontani.

lunedì 4 febbraio 2019

Tutti i dolori di una primipara attempata

Quest'anno è iniziato che stavo male e continua così.

Dopo la faringite, come sempre infinita, dopo il mal di stomaco forte, è arrivato quello che probabilmente è uno strappo muscolare.

Proprio nel basso ventre, leggermente di lato, dove ogni tanto provo delle fitte causate dal legamento rotondo. Ma stavolta non riuscivo proprio a camminare per il forte dolore a ogni minimo movimento. E poi la sede del dolore non era proprio rassicurante. Anzi non è, visto che dopo due settimane ancora non mi è passato.

Ma la colpa è stata mia: ho fatto una corsetta per prendere l'ultima metropolitana prima dello sciopero e ha cominciato a farmi male. Poi, quando mi sono alzata, non camminavo proprio.