martedì 26 settembre 2017

Il mio quarto transfer

Quando studiavo danza, non importa quanti saggi avessi già fatto, ogni volta era un'emozione unica.
Così è per il transfer: anche se è la quarta volta che lo faccio, l'anzia c'è sempre.
Così ieri mattina alle 10:30 (orario ENTRO cui avrei dovuto ricevere la telefonata) mi sono attaccata al telefono senza ottenere risposta. Solo fino alle 10:45, per fortuna, quando mi hanno chiamata. E ho allegramente ingannato l'attesa con sedute plurime alla toilette! 
Poi, racconto già sentito, ragazze simpatiche in camera, con cui condividere l'esperienza. Stavolta erano più sfortunate di me: entrambe avevano avuto un positivo al primo tentativo, ma poi una aveva perso il bimbo dopo tre mesi e l'altra una gravidanza extra-uterina in stato avanzato, che le aveva fatto anche perdere una tuba.
Chiedo di fare il transfer con la dottoressa che mi segue. Anche un'altra ragazza che aveva il transfer prima di me, era d'accordo con lei, così la vanno a chiamare. Purtroppo faticano a trovarla e arriva quando la ragazza, stanca di fare aspettare tutti, decide di farlo con il medico di turno. Va meglio a me. La sua presenza mi rassicura parecchio. Inoltre sul monitor l'immagine stavolta è bella chiara e vedo le mie blastine correre verso il mio utero.
Prima invece una brutta notizia: la biologa mi ha comunicato che una blastina ha sofferto lo scongelamento e, da classe B, è retrocessa in classe C. Esattamente 1CC, il minimo.  L'altra, invece, è una "bellissima" 6BB.
Ma, se è vero che questo parametro non è poi così importante, devo essere ottimista. Questa volta c'è la Pipelle che dovrebbe alzare parecchio la percentuale di successo.

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