martedì 15 gennaio 2019

Quinto mese

È un po' che non scrivo. Un altro mese è passato e venerdì abbiamo fatto l'ecografia morfologica. Non ci credo quasi che siamo entrati mella seconda metà della gravidanza.

Il mio pancino sotto ai maglioni ancora non si nota, anche se io mi vedo terribilmente cicciona, ma se mi alzo i vestiti emerge chiaramente con la sua bella forma a punta. E poi proprio venerdì ho incrociato una collega che non vedevo da tempo e lei, complice una maglia attillata, mi ha fatto i complimenti per il mio panciotto. È la prima volta che qualcuno se ne accorge ed è stata una gioia. ❤

Lorenzo sta bene e io ho da poco iniziato a sentirlo muovere. ❤ Soprattutto quando mi metto a letto, dall'una a all'una e mezzo, è il momento in cui lui è bello vispo. Provo a schiacciare il pancino e a vedere se mi risponde ma non credo che lo faccia. Non ancora almeno.

Io sto un po' meno bene. È un periodaccio: dopo due settimane a casa per una forte faringite, da cui ancora non sono guarita completamente, è qualche giorno che sono annientata dalla pirosi. Scatenata da una normalissima cena in una birreria. Il problema è sempre quello: non so che cavolo prendere.

Gioie e dolori della gravidanza.

In questi giorni sono presa dalla scelta di passeggino, culla, ecc. È un mondo così vasto e io ho le idee molto confuse.

1 commento:


  1. Come affrontare la tragedia e aiutare gli altri ad affrontarla

    L'editore di Monaco ha pubblicato il libro intitolato “Ogni terza donna”. La scrittrice, ha dedicato il libro a tutti i bambini stellati e ai loro genitori.
    I bambini stellati in Germania vengono chiamati mai nati, quelli che sono morti durante il parto o quelli che sono deceduti poco dopo la loro nascita. Nel suo libro, la scrittrice dà voce alle donne che hanno perso i loro figli non ancora nati, ma non hanno rinunciato a una gravidanza con lieto fine, e anche al uomo che è sopravvissuto al dolore della interruzione della gravidanza della sua dolce meta. Queste storie dimostrano: coloro che hanno vissuto un trauma psicologico così grave dovrebbero assolutamente lavorarci su e non essere lasciati nella solitudine con il problema.
    La stessa scrittrice ha affrontato un problema simile ai suoi tempi. – “Mi dispiace signora, ma non sento più il battito cardiaco del feto”, la stessa è rimasta senza parole dopo le fatidiche parole del medico durante uno dei suoi controlli di routine. Come ammette l’autrice del libro, non aveva mai vissuto un tale shock.
    Gli specialisti della clinica di medicina riproduttiva del prof. Feskov hanno a che fare con storie simili ogni giorno e sanno quanto sia importante il sostegno per le famiglie che lo attraversano. Sono sempre pronti ad offrire soluzioni per coloro che sognano di diventare genitori.

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