Dopo altre due settimane di malattia (a gennaio ho lavorato meno giorni di quanti sono stata male), un po' zoppicante, sono tornata al lavoro. E subito sono stata sorpresa da un: 《Ora la pancia si vede!》. E sì perché in queste due settimane sembra essere lievitata. Me ne sono accorta già al mattino quando gli stessi pantaloni non si chiudevano più.
Ora, finalmente, i colleghi la notano e mi chiedono se sono incinta. Ed è sempre con manifestatazioni di gioia che mi scaldano il cuore.
Devo dire che adoro come tutti sono gentili e si preoccupano per me anche in modo esagerato (della serie: 《Abbiamo un sacco di urgenze ma tu non ti preoccupare, prenditela comoda》).
In questo momento ho almeno cinque colleghi in attesa di diventare papà. Non è una novità ma mentre prima detestavo il momento del rinfresco per il lieto evento, perché la conversazione inevitabilmente fluiva sui bambini e io cercavo di defilarmela prima che qualche cretino mi facesse domande personali, adesso adoro parlare con loro e con chi ha bambini piccoli.
E poi è buffo come appena possano dirlo in giro, corrono a farlo con me e mi fanno ricordare quando anch'io, parlando con colleghi in attesa, fremevo nel voler dare l'annuncio (ma io sono giustificata).
È strano come i giorni passati nel buio tunnel della pma mi appaiano già così lontani.
Che bello leggere queste notizie! Il mio bambino è nato dalla maternità surrogata alla clinica Feskov, e anche io sono la più felice del mondo! Voglio condividerlo con il mondo intero!
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