E' un po' che non scrivo, perché non ne ho avuto più voglia.
Sono stati giorni difficili, passati a piangere, caratterizzati da un forte egoismo, in cui ogni altra persona, peggio, ogni altra cosa scompariva. Non avevo più voglia di uscire, non avevo più voglia di nulla. Ho anche pensato di rivolgermi a uno psicologo. Volevo solo una pausa, una vacanza.
Dopo l'aborto mi sono rilassata un po'. Non avevo più quell'ansia di non sapre cosa fare, se dare retta ai medici o al cuore testardo che mi diceva di non "staccare la spina" al mio piccolino. Però forte è rimasto il dubbio e con lui la rabbia. Si è trattato veramente di extrauterina? E avrò fatto bene a interrompere la terapia?
Resterò per sempre con questo dubbio, ma indipendentemente dal fatto che si sia trattato di un'extrauterina o no, ho una certezza: la terapia complementare, che ho aggiunto quando le beta hanno iniziato a scendere, è servita a farle risalire. Quindi forse ho bisogno di qualche supporto in più.
Voglio fare le analisi sulla coagulazione e sulla trombofilia. Ho prenotato con una brava ematologa che è abituata a trattare con pazienti provenienti dalla procreazione assistita. Perfetto. E' perfino convenzionata con la mia assicurazione. Approfitterò del tempo, che voglio darmi per far recuperare il mio corpo e la mia mente, per fare questi controlli in più.
Questo è servito a farmi rialzare in piedi. E' incredibile come funziona la mia mente: non mi serve una vacanza, mi serve qualcosa che mi dia una speranza in più a cui aggrapparmi.
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